Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Salkantay. La vetta

Immagine
Infreddoliti, abbiamo bevuto un caffè e ci siamo messi in cammino alle 7 del mattino. La giornata sarebbe stata molto lunga. Tre o quattro ore di salita ripida fino ai 4600mt e poi cinque o sei ore di discesa fino alla selva, a 2600m sopra il livello del mare. Dal freddo al caldo. Tra le 11 e mezzogiorno eravamo tutti arrivati alla cima del Salkantay. Due dei francesi con cui viaggio hanno l'asma: da un lato ci ha rallentato ma dall'altro ci ha fatto sentire più uniti perché sentivamo di poterci aiutare, e fidare, l'uno dell'altro. Da lì abbiamo iniziato a scendere. Contemporaneamente ha iniziato a piovere anche se per poco. In ogni caso questo ci ha impedito di aumentare il passo visto che il terreno era piuttosto pesante. Per un attimo abbiamo invidiato chi andava con i tour organizzati. Per loro non c'erano zaini in spalla. Cavalli e asini portavano tutto. Non so che pensare di tutto questo. C'è sfruttamento degli animali ma d'

Salkantay. Il primo giorno

Immagine
Abbiamo dormito nelle due ore con cui la micro ci ha portato in questo piccolo villaggio di agricoltori e commercianti.  Da lì abbiamo raggiunto il punto in cui avremmo iniziato la nostra avventura, Challapancha. Fatto il selfie di rito e una rapida colazione,  abbiamo iniziato a camminare, ritrovandoci immediatamente in un sentiero bellissimo a strapiombo sulla valle. In un paio di ore siamo arrivati al camping, a Soraypampa, un campo con un tendone enorme ai piedi della laguna Humantay,  una stupenda laguna dai mille colori ai piedi di un enorme ghiacciaio. Preparata le tende, ho avuto la brutta idea di chiedere ai ragazzi di tagliarmi i capelli. Ci dovrebbe essere anche un video in giro... Cucinato il nostro primo "lauto" pranzo, abbiamo iniziato a salire per arrivare alla laguna, il punto più alto del giorno, circa 4500mt sopra il livello del mare.  Freddo, pioggia e vento. Anche se era solo un assaggio del freddo che avremmo sentito la notte. L

Salkantay, il preambolo.

Immagine
Quella che state per leggere è una delle tante storie che vive un viaggiatore. Ed è anche la storia di quattro persone che si incontrano e decidono di unire i loro percorsi per un po'. All'Andes festival, nella Isla del Sol in Bolivia, ho conosciuto due ragazze francesi, Roxanne e Cloé, che poi ho rivisto ad un altro festival, l'Arkana, nel Valle Sagrado in Perù. Era passato esattamente un mese. Intanto le aveva raggiunte dalla Francia Arnaud. Tutti avevamo voglia di uscire dai classici percorsi turistici e di immergerci nella natura, dopo esserci riempiti di musica elettronica per settantadue lunghe ore. E tutti avevamo in mente un trekking. Il Salkantay, che da Cusco ci avrebbe portato al Machupichu. Come l'Inca Trail del resto, che però va fatto con agenzia e guida. Non per noi, decisamente. Dopo l'Arkana, abbiamo passato qualche giorno nel Valle Sagrado, a Pisac, Ollantaytambo e Urubamba, dove abbiamo ballato fino a notte inoltrata, visitato la Puesta

Sacred valley, the mystic heart of the Inca empire

Immagine
There are few ways to get to Machu Picchu, one of these is to go from Cusco to Aguas Calientes, by visiting the many little village of the Sacred valley. Every single town has Inca ruins so there's a lot to do around. I've been in Pisac where there's an Inca fortress, in Urubamba to visit the Salt mines and Ollantaytambo, visiting one more fortress. From Ollantaytambo I took a bus to the Hidroeléctrica, then walked 10km along the Inca Rail (Aguas Calientes is reachable by train too) to get to Aguas Calientes. Booked there the ticket to get to Machupichu, I've walked from the town to the ruins for about two hours (but you can also go by bus) The place is absolutely magic. You will forget the absolutely crazy number of people being there. After all, it's one of the seven wonders of the world. On the way back, again walking from Aguas Calientes to the Hidroeléctrica and took a bus to Santa Teresa, to enjo