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Machu Picchu. Ciao ciao Cloé, Roxanne e Arnaud

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Dopo il tramonto non potevamo perderci l'alba e la colazione offertaci dal nostro amico Quechua, platano fritto con caffè puro. Super intenso. Un caffè che sapeva di caffè, finalmente. La foto di rito e siamo partiti alla volta del Machu Picchu. In discesa finalmente. In circa quattro ore siamo arrivati alla Hidroeléctrica, da dove avremmo dovuto seguire le rotaie del treno per arrivare ad Aguas Calientes, il villaggio ai piedi del Machu Picchu. Prima di arrivare lì però ci siamo fermati più volte a bere un mate e mangiare la frutta che incontravamo strada facendo. Era il nostro ultimo giorno insieme. Io li ho lasciati infatti all'Hidroeléctrica. Ero già stato al Machu Picchu un paio di settimane prima. Il mio Salkantay trek finiva qui. Grandi abbracci e sorrisi prima di lasciarci. Ci saremmo rivisti a Cusco entro qualche giorno. Le avventure passate insieme non le dimenticheremo mai. I francesi non sono poi così tanto male 😀 e tra l...

Tramonto al Machu Picchu

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Avevamo bevuto un po' la sera prima, quindi ci siamo alzati più tardi del solito. Abbiamo preso una micro per tornare a Lucmabamba e iniziato a camminare alle 11. È stata forse la salita più dura del trekking. Solo l'ultima parte del Salkantay era stata così ripida. Quattro ore di salita fino a che abbiamo intravisto un posto stupendo per accampare. Parlando con il proprietario del terreno, abbiamo scoperto che di fronte a noi c'era la montagna del Machu Picchu. Praticamente nessuno ha mai avuto il privilegio di guardarlo da questo posto. È così che abbiamo deciso di rimanere là per la notte. E che notte. Dopo il tramonto e aver mangiato l'ennesimo piatto di riso con tonno e pomodoro, ci siamo stretti attorno al fuoco e il proprietario del campo ha iniziato a parlare in Quechua. Ho fatto vari video ma il momento magico è stato quando ha iniziato a spiegarci delle stelle, delle fasi lunari, di quando coltivare e del Hanaq Pacha, Kay Pacha e Uku Pacha, il mo...

Salkantay. La discesa. Confusi e felici

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Il terzo giorno si è svolto praticamente tutto nella selva. È stato il giorno più divertente. Ce ne sono capitate di tutti i colori. A cominciare dalla "perdita" di Cloé. Qui abbiamo passato la notte S'è messa in una carrucola che l'avrebbe dovuta trasportare da un lato all'altro del fiume. C'è stato solo un piccolo intoppo. Arnaud ha slacciato il nodo sbagliato e la corda che avrebbe dovuto trattenere Cloé se n'è andata con lei... È stata una scena assurda. Cloé è riuscita a raggiungere l'altra sponda ma non avremmo potuto recuperarla senza una persona del luogo che incredibilmente ha allacciato un telo alla fune ed è passato di là portandosi la corda necessaria a ritornare... Abbiamo pagato il servizio 25soles. Dopo che lui, rischiando la vita, ne aveva chiesto 10. Ancora più assurdo. Rimessi in marcia, ci siamo fermati in un campo di maracuyá. Beh, impossibile resistere. Abbiamo scavalcato il recinto e abbiamo inizi...

Salkantay. La vetta

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Infreddoliti, abbiamo bevuto un caffè e ci siamo messi in cammino alle 7 del mattino. La giornata sarebbe stata molto lunga. Tre o quattro ore di salita ripida fino ai 4600mt e poi cinque o sei ore di discesa fino alla selva, a 2600m sopra il livello del mare. Dal freddo al caldo. Tra le 11 e mezzogiorno eravamo tutti arrivati alla cima del Salkantay. Due dei francesi con cui viaggio hanno l'asma: da un lato ci ha rallentato ma dall'altro ci ha fatto sentire più uniti perché sentivamo di poterci aiutare, e fidare, l'uno dell'altro. Da lì abbiamo iniziato a scendere. Contemporaneamente ha iniziato a piovere anche se per poco. In ogni caso questo ci ha impedito di aumentare il passo visto che il terreno era piuttosto pesante. Per un attimo abbiamo invidiato chi andava con i tour organizzati. Per loro non c'erano zaini in spalla. Cavalli e asini portavano tutto. Non so che pensare di tutto questo. C'è sfruttamento degli animali ma d...

Salkantay. Il primo giorno

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Abbiamo dormito nelle due ore con cui la micro ci ha portato in questo piccolo villaggio di agricoltori e commercianti.  Da lì abbiamo raggiunto il punto in cui avremmo iniziato la nostra avventura, Challapancha. Fatto il selfie di rito e una rapida colazione,  abbiamo iniziato a camminare, ritrovandoci immediatamente in un sentiero bellissimo a strapiombo sulla valle. In un paio di ore siamo arrivati al camping, a Soraypampa, un campo con un tendone enorme ai piedi della laguna Humantay,  una stupenda laguna dai mille colori ai piedi di un enorme ghiacciaio. Preparata le tende, ho avuto la brutta idea di chiedere ai ragazzi di tagliarmi i capelli. Ci dovrebbe essere anche un video in giro... Cucinato il nostro primo "lauto" pranzo, abbiamo iniziato a salire per arrivare alla laguna, il punto più alto del giorno, circa 4500mt sopra il livello del mare.  Freddo, pioggia e vento. Anche se era solo un assaggio del freddo che avremmo sentito la ...